
Mentre la Santa Sede ha appena espresso la sua contrarietà al progetto di un Consiglio sinodale tedesco – che sarebbe solo un "Cammino" permanente – un movimento di laici tedeschi si fa avanti per denunciare lo "scisma aperto" in cui, ai loro occhi, si sta precipitando la Chiesa oltre il Reno.
Il presidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk) potrebbe sembrare di malumore, nel gennaio 2023, ma non a causa del cattivo tempo.
Mentre mons. Georg Bätzing ha difeso il "profondo e autentico rinnovamento" del Cammino sinodale durante la sua visita ad limina a Roma il 18 novembre 2022, affermando che esso porterà a "una comprensione della dignità di tutti i battezzati" e a una "maggiore corresponsabilità dei fedeli", sono questi stessi fedeli che denunciano il processo "scismatico" in atto.
"Il cosiddetto “Cammino sinodale” in Germania non soddisfa le condizioni per una vera riforma. Ossessionato dalla struttura [gerarchica] della Chiesa, gli sfugge il cuore della crisi; viola la pace delle congregazioni, abbandona il cammino dell'unità con la Chiesa universale, nuoce alla Chiesa nella sostanza della sua fede e apre la strada allo scisma."
Un comunicato pubblicato nella lettera aperta diffusa online all'inizio dell'anno da Neuer Anfang – letteralmente "Nuovo inizio" – un gruppo di laici preoccupati per gli eccessi dell'attuale Cammino sinodale, e che deplorano la coesistenza di "due magisteri" oltre Reno: "Il Magistero cattolico romano, che è confinato come un cane nella cuccia, e il Magistero eterodosso del Cammino sinodale, spinto nei media da lobby laiche ed ecclesiastiche".
Sebbene le proposte sinodali non siano – almeno in teoria – vincolanti, Neuer Anfang si attende che "l'applicazione de facto delle idee erronee si diffonda nella maggior parte delle diocesi tedesche".
E questo anche se i testi non hanno ricevuto l'approvazione della maggioranza qualificata dei partecipanti: mons. Bätzing non ha forse promesso davanti ai media che avrebbe avuto cura di applicare nella sua diocesi di Limburgo un testo che promuovesse una visione eterodossa della sessualità? Testo che però non ha raccolto i due terzi dei voti dell'episcopato durante la sua votazione. Una promessa già mantenuta, tra l'altro.
Qui si vede come i campioni della sinodalità sappiano benissimo imboccare la via dell'autoritarismo quando gli sfuggono le meccaniche collegiali...
Da parte sua, Birgit Kelle, nota scrittrice e portavoce di Neuer Anfang, denuncia la forte pressione attualmente esercitata sul Cammino sinodale, e che verrebbe da #OutInChurch, gruppo dell'orbita LGBT, il cui obiettivo è normalizzare nella Chiesa i comportamenti contrari ai suoi insegnamenti.
E aggiunge che "delle misure volte a soffocare sul nascere ogni accenno di resistenza sono già comprese nei testi proposti dal Cammino sinodale". Si prevede infatti che chi non accetta la visione eterodossa della Chiesa e della sessualità promossa dal cammino sinodale "non dovrebbe occupare posti di responsabilità e di guida" all'interno delle diocesi. Una decisione che vale in particolare per vescovi e professori di seminario.
Neuer Anfang avverte sulle conseguenze a breve termine dello scisma aperto per i cristiani di buona volontà, se il Cammino sinodale dovesse continuare così la sua folle corsa: "I cattolici fedeli al Magistero della Chiesa universale saranno costretti a lasciare la loro parrocchia e la loro diocesi in per formare una sorta di Chiesa sotterranea". Aria di déjà vu, per i cattolici fedeli alla Tradizione…
Ma, per Neuer Anfang, è ancora possibile evitare il peggio: "Roma dovrebbe agire con risolutezza esigendo, ad esempio, una professione di fede e un giuramento di fedeltà per tutti coloro che ricoprono un incarico di governo o di insegnamento", oppure "deponendo" i vescovi che si rifiutassero di obbedire.
Ma oseranno, oltretevere, spingersi a tanto, quando si conosce il peso – soprattutto economico – che la potente Chiesa di Germania rappresenta nei confronti della Chiesa universale?
A tal proposito, la recente bocciatura da parte della Santa Sede della costituzione di un Consiglio sinodale tedesco, che usurpa i poteri che esso non potrebbe avere, segna l'inizio di una fermezza che va accolta con favore, ma che, se ci si limita a questa, non basterà per evitare il peggio. Infatti, i vescovi tedeschi hanno già fatto sapere che ciò non impedirà loro di costituire questo Consiglio sinodale.